“Non sopporto l’agrodolce perché, come per tutto nella mia vita, non ho vie di mezzo!”
–Francesca Nobili
– ENGLISH TEXT FOLLOWS –
Molla tutto e fugge a Los Angeles per vivere con i suoi pupazzi. In quanto a ribellione, nessuno batte Francesca!
Francesca Nobili fa molte cose, in California. Ma quella che ama di più, quella che l’ha resa – letteralmente – una Wonder Woman del cinema, è l’animazione passo uno.
SCATTI DI GUSTO
Hai presente? Metti un pupazzetto davanti a una videocamera e lo muovi di una virgola. Scatti un fotogramma. Lo muovi di un centesimo di secondo e un altro fotogramma. E vai avanti così, con la pazienza di un miniaturista medievale. Infine proietti in sequenza tutte le immagini ed ecco che, come per incanto, gli scatti si trasformano in un movimento fluido, naturale. E il pupazzo si anima davvero davanti ai tuoi occhi. Come se fosse vivo.
È la magia della ripresa a passo uno. E questa è la rivoluzione della sua vita.
PICCOLI CREATIVI CRESCONO
Ho conosciuto Francesca non so più quanto tempo fa. Frequentavamo entrambi un master allo Ied di Milano, mi pare – ma potrei sbagliarmi – in Creative Writing. Qualcosa del genere, insomma.
Io, che ormai avevo superato la quarantina, ero una mosca bianca e non potei neppure avvalermi della possibilità di ottenere uno stage, alla fine del corso. Francesca, invece, che era una ragazza un po’ introversa ma intelligente e brillante, cominciò da qui la sua carriera lavorativa nel campo della pubblicità.
Un’avventura che l’ha portata a spaziare in quasi ogni settore dell’advertising. E qui mi deve perdonare, se non ce la faccio proprio (per mia ignoranza) a tirar fuori tutti i termini ostrogoti con cui i pubblicitari amano definirsi! So che sul suo biglietto da visita ne sono stati stampati parecchi, di questi ruoli, così tanti da mettere in imbarazzo Google Translator.
VIDEO ADDICTED
Nel suo dizionario di talenti, un vocabolo cominciò a esser stampato in caratteri sempre più grandi: VIDEO.
Francesca comprese molto presto che poteva racchiudere la sua infinita originalità, la naturalezza con cui si trovava sempre e comunque fuori dagli schemi. Poi il suo senso estetico, fatto di ritmo e d’ironia, di cura maniacale del dettaglio e di attenzione tattile nei confronti della materia. Toccare con gli occhi. Se guardi uno qualsiasi dei suoi corti d’animazione, la sensazione che provi è quella.
Da qui all’animazione a passo uno fu davvero solo un… passo? Non lo so, non gliel’ho mai chiesto. Ma mi piace immaginare così. Mi piace pensare a un colpo di fulmine che poi, col tempo, s’è trasformato in uno di quegli amori che durano per sempre, quelli di cui cantano i poeti.
HOTEL CALIFORNIA
Ma perché Los Angeles? «Perché, tra tutti i luoghi, è quello che sento di più casa mia» mi racconta. «Ho visitato un sacco di posti, però mi sento in quello giusto soltanto qui. E poi, per dirla tutta, non sono mai stata profeta in patria. L’Italia e l’Europa hanno sempre snobbato la mia produzione video, mentre in America e in altre parti del mondo ho vinto concorsi su concorsi. Si vede che questo è il mio pubblico!».
Diciamola tutta: Francesca non ha mai accettato il fatto che Amatriciana – la storia (vera) in 2 minuti di Francesco Leonardi, che trasformò l’antica pasta alla gricia nell’attuale amatriciana – sia stato rifiutato dai festival italiani, nonostante fosse stato creato per commemorare le 299 vittime del terremoto del 24 agosto 2016.
WALKING ON THE RED
Dr. Martens ai piedi e bombetta in testa, Francesca ha calpestato infatti decine e decine di red carpets, sempre da protagonista. La prendo in giro dicendole che ha dovuto allungare di parecchi fotogrammi il suo ultimo corto, A tale of a sassy little girl, solo per mostrare tutti i premi che ha ricevuto! Perché sono tanti sul serio. «Sono una One-woman-film-crew, come si dice da queste parti. Faccio tutto io, insomma. Dai pupazzi alle scenografie, alla regia, alle luci, al montaggio e al sound design. Ma non inseguo mai la perfezione tecnica fine a se stessa. Anzi, mi piace che si senta la materia usata, che si veda la colla a caldo che tiene insieme le parti dei pupazzi, le pieghe dei fondali di carta… C’è sempre qualcosa che rivela la creazione artigianale, ludica, dei miei video».
UN’ALIENA STRAORDINARIA
Ma ci campi? «No, non ci campo. Ma è così che ho ottenuto il visto per vivere in America. Sono un “alien of extraordinary ability”, una straniera con straordinaria abilità. Certo che quell’alien mi fa impazzire! È il modo più bello con cui mi sono mai sentita definire. Nella parte meno interessante della mia giornata continuo a occuparmi di pubblicità e di marketing, ormai più come consulente culturale/linguistica e transcreator, che come creativa vera e propria».
Il lavoro che più la entusiasma, dopo l’animazione, è di art director di scena. «Ecco, se potessi, farei solo quello. Perché è bellissimo creare il set di un film assieme al registra e agli sceneggiatori, far prendere vita a ciò che prima era solo nelle parole o in un pensiero ancora un po’ sfocato».
Ora, pensaci un attimo: potevo lasciarmi sfuggire il profilo gustativo di Francesca? Assolutamente no.
PANE AL PANE
Dal punto di vista fisiologico, il suo senso del gusto è ben equilibrato ma, lo si nota subito, rivolto verso l’intensità. L’amaro, se ci vuole, deve essere amaro. Il dolce dolce. Il salato salato. Una tale determinazione lascia poco spazio ad alcune sfumature, come quelle dell’umami. Non è un caso che il suo colore preferito sia proprio il rosso, una tonalità che non permette discussioni, decisa, intensa, forte, volitiva.
Francesca mangia esattamente come vive: senza mezze misure. Non certo per quanto riguarda la quantità (è una donna filiforme), ma la qualità che accetta non conosce compromessi.
IL SAPORE DELL’ESILIO
Ma diventa difficile comprendere qual è il vero profilo di Francesca. Vivendo all’estero, soprattutto in un luogo come la California, le sue brame sono soprattutto rivolte ai cibi veri e autentici di casa sua, a qualcosa che non sia una sbiadita fotocopia del suo desiderio. «Mi sono ritrovata a cercare sapori decisi e ben definiti, in un paese in cui tutto è ricoperto di salse e salsine. Ho scoperto di avere un palato molto esigente che nessun avocado o salsa Alfredo (mai provata, mi rifiuto) potrà mai offrire. Adoro tutto ciò che è salato, piccante, deciso, non sopporto l’agrodolce perché, come per tutto nella mia vita, non ho vie di mezzo, è tutto bianco o nero, bello o brutto, dolce o salato! Mi mancano i salumi, la pancetta, la mozzarella, il pane, la maionese e i nostri dolci tipici».
ERRORI RAFFINATI
Proprio per questo motivo, abituato come sono ai miei clienti italiani che in Italia ci vivono, ho fatto l’errore di proporre molti piatti “per palati fini”, prendendomi di rimando il suo sguardo perplesso. Lo sguardo di chi ha fame davvero, di chi ci fa poco con la maionese alla mela verde, soprattutto se sogna arrosticini abruzzesi e spaghetti cacio e pepe come dio comanda. Soprattutto se si aggiunge che Francesca ha un vero istinto da cuoca, con tanto di bussola irretita dal Sud d’Italia. Datele quattro buoni ingredienti e lei ti prepara un piatto che finisce per saper di sole e di veracità. «Il problema è che qui di buono trovo solo i bacon cheeseburger… Io invece vengo da una tradizione povera ma nostrana, senza mezze misure, senza compromessi. Amo Los Angeles e la sento come casa mia. Però l’Italia tiene ancora prigionieri i sapori veri della mia vita».
Consigli per gli acquisti. Potrà sembrare fuori luogo, ma quando leggo qualcosa che m’interessa, poi vorrei saperne di più. Così, se vuoi, puoi andare a dare un’occhiata a questi libri che parlano in modo approfondito dell’animazione stop motion e qualche film che, in my opinion, sono tra i più interessanti che puoi goderti. Certo, non ti ho messo i soliti che di sicuro hai già visto, ma qualche chicca che magari non conosci proprio… Sai mai…
Francesca Nobili - Tasty grit
Dining with Wonder Woman
“I can’t stand the bittersweet flavor because, like everything else in my life, I have no middle ground!”
– Francesca Nobili
She drops everything and moves to Los Angeles to live with her puppets. As to rebellion, nobody beats Francesca!
Francesca Nobili does many things in California. But what she loves the most, what made her – literally – a Wonder Woman in the filmmaking industry is stop motion animation.
TASTY SNAPSHOTS
Do you know what I am talking about? You place a puppet in front of a camera and you move it a little bit. And you shoot. Then, you move it a hundredth of a second and you get another frame. And so on, with the patience of a medieval miniaturist. Eventually, you play all the images in sequence and, as if by magic, the shots turn into a fluid, natural movement. And the puppet comes alive before your eyes. As if it were alive.
This is the magic of stop motion animation. And this is the revolution of her life.
LITTLE CREATIVES GROW UP
I met Francesca many many years ago. We were both attending a specialization course at IED Milan. Creative Content Writing or something like that.
I was already in my 40s, a rare bird who didn’t even get a chance for an internship at the end of the course. But Francesca, who was an introverted but smart and brilliant girl, started her career in advertising.
An adventure that led her to work in almost every sector of advertising. And here you must excuse my ignorance if I can’t come up with all the Ostrogothic terms that advertisers like to use to describe themselves! What I know is that her business card boasts many of those roles, so many to embarrass Google Translate.
VIDEO ADDICTED
In her dictionary of talents, one term began to be printed in larger and larger characters: VIDEO.
Francesca realized right away that she could encapsulate her limitless originality, the naturalness that always put her outside the box, no matter what. And then, her aesthetic sense, made of rhythm and irony, of obsessive attention to detail and tactile care towards materials. Touching with your eyes. When you watch one of her stop motion animation short films, that’s the feeling.
How did she get into claymation? I don’t know, I never asked her. But I like to think it was a love at first sight that, over time, has turned into one of those loves that last forever, the kind of love poets write about.
HOTEL CALIFORNIA
Why Los Angeles? “Because, of all places, this is the one I call home” she tells me. “I have been traveling all my life but this is the only city where everything looks and feels right. And, you know, you can never be a prophet in your own land. Italy and Europe have always snubbed my work, whereas it was screened and awarded dozens of times in the USA and in other countries worldwide. They get me, clearly this is my audience!”
Let’s be honest: Francesca can’t put up with the fact that Amatriciana – a 2-minutes long (true) story of Francesco Leonardi, who reinvented the ancient Gricia recipe into the modern Amatriciana recipe – wasn’t selected at any Italian film festival, despite being created to commemorate the 299 victims of the earthquake of August 24th, 2016.
WALKING ON THE RED
Dr. Martens boots on her feet and bowler hat on her head, Francesca has walked many red carpets so far, always as a protagonist. I make jokes about her adding frames to her latest stop motion short film, A Tale Of A Sassy Little Girl, just to include all the laurels! ‘Cause, seriously, they are a lot. “I am a One-Woman-Film-Crew, aka I do and make basically everything. I am the prop maker and the set designer/builder/decorator, I animate and shoot, editing and sound design are two of my favorites things. But I never aim for perfection. If anything, I like to show the materials on camera, in a way you can almost feel it, such as the hot glue used to keep all the pieces together or the creases in the paper background… The artisan, playful spirit of my short films is in every detail.”
AN ALIEN OF EXTRAORDINARY ABILITY
Do you make a living from it? “Nope. But that’s how I got my US worker visa. According to it, I am an “alien of extraordinary ability”. “Alien”… I love it! It’s the best way I’ve ever heard myself defined. In the less interesting part of my day, I still work in advertising and marketing, now more as a cultural/linguistic consultant and transcreator, than as a real creative.”
The job she loves the most, just after the animation, is art direction. “I wish I could make a living just from that. Because that’s what I am good at: creating worlds, working with directors and writers to build sets that will bring their vision to life.”
Now, think about it: how could have I missed Francesca’s gustatory profile?
YOU ARE WHAT YOU EAT
From a physiological point of view, her sense of taste is well-balanced but, as you can immediately notice, tending towards intensity. The bitter taste, if needed, must be bitter. The sweet taste, sweet. Such a determination leaves no room for certain hints, such as umami’s one. It is no coincidence that her favorite color is red, a shade that does not allow discussions, a determined, intense, strong, volitional color.
Francesca eats exactly how she lives: without half measures. Certainly, not with regards to quantity (she is a slender woman), but the quality she accepts knows no compromises.
THE TASTE OF EXILE
But it becomes difficult to understand what Francesca’s real profile is. Living abroad, especially in a place like California, her cravings are mainly aimed at the real and authentic food of her home, something that is not a faded photocopy of her desire. “I found myself looking for strong and well defined flavors, in a country where everything is covered with sauce and dressing. I realized that I have a very demanding palate that no avocado or Alfredo sauce (never tried, I refuse to) will ever offer. I love everything that is salty, spicy, decisive, I can’t stand the bittersweet flavor because, like everything in my life, I have no middle ground, it’s all white or black, beautiful or ugly, sweet or salty! I miss salami, pancetta, mozzarella, bread, mayonnaise and our typical desserts.”
REFINED MISTAKES
Precisely for this reason, accustomed as I am to my Italian customers who live in Italy, I made the mistake of offering many dishes “for refined palates”, and she gave me the puzzled look. The look of a woman who is really hungry, a woman who can do little with green apple mayonnaise, especially if she is dreaming of Abruzzese Arrosticini and Cacio e Pepe spaghetti done by the book. On top of that, Francesca has a real cooking instinct, complete with a compass enthralled by the South of Italy. Give her four good ingredients and she will prepare a dish that will taste of sun and truthfulness. “The problem is that the only thing I find tasty here is the bacon cheeseburger… I come from a poor but local, genuine tradition, without half measures, without compromise. I love Los Angeles and feel at home here. But Italy still holds the true flavors of my life captive.”
Tips for shopping. It may seem out of place, but when I read something that interests me, then I want to know more. So, if you want, you can go and take a look at these books that talk in depth about stop motion animation and some films that, in my opinion, are among the most interesting that you can enjoy. Of course, I didn’t put the usual ones that you’ve seen for sure, but some gems you might not know …