“Chi viaggia senza incontrare l’altro, non viaggia, si sposta”
–Alexandra David-Néel
Spiace davvero scoprire, a qualche anno di distanza da questa intervista, che Rolling Pandas non esista più. Ho deciso comunque di non cancellare questo post, anche perché fu il primo che scrissi per la nuova categoria dei RIVOLUZIONARI, la cui visione delle cose si avvicina così tanto alla mia. Spero che, nonostante non sia più attuale, questo tentativo di organizzare viaggi in modo diverso possa essere d’ispirazione ad altri, magari più fortunati.
Chi esplora luoghi sconosciuti ha un vantaggio, nonostante i rischi che spesso deve accollarsi: vede cose che nessun altro mai prima ha visto. E quando torna a casa, circondato dalle sue vecchie certezze, comprende che non riesce più ad adattarvisi. La sua vita, in qualche modo, è cambiata.
E allora tenta di far comprendere ciò che ha visto, ciò che ha sperimentato, ma non è così facile. Perché, ahimè, se non vedi non ci credi, come diceva qualche pubblicità. Le rivoluzioni nascono così: da una nuova visione che ribalta la sicurezza quotidiana e rimette tutto in discussione. E dalla forza di chi ha questa visione, dalla sua capacità di convincere gli altri ad aprire gli occhi.
No, stai tranquillo! Non mi metto a parlare di teoria generale della relatività. Solo di quotidianità. Eppure, niente è così difficile da eradicare di un’abitudine. Nella vita, la frase più pericolosa ma, al tempo stesso più abusata, è “si è sempre fatto così”. Ho sempre cucinato in questo modo, ho sempre scelto così le cose che mi piacciono, ho sempre organizzato così i miei viaggi…
Ecco, per cominciare questa piccola serie di nuovi avventurieri e rivoluzionari, che cosa c’è di meglio di ascoltare la storia di un portale che si è inventato un modo diverso di organizzare proprio il viaggio? Ho conosciuto Rolling Pandas quasi per caso, dopo che mi avevano chiesto una piccola intervista per il loro bel sito. E mi ha subito affascinato la loro idea, che non ho resistito: erano loro le persone giuste con cui partire! Così ho intervistato Armando Aspesani, 25 anni. Si occupa di public relations ed è giovane come tutto il team di Rolling Pandas.
Dopo tutto, se si vuole percorrere nuove strade, che c’è di meglio di chi i viaggi li conosce per davvero?
Ciao, Armando. Spiegami subito il motivo per cui il vostro modo di proporre viaggi è il primo in Italia. Dove sta la vostra rivoluzione?
Più che un modo rivoluzionario, lo definirei un modo intelligente, o come si dice spesso “smart”.
Siamo il primo sito italiano che porta avanti questo modello. Ti spiego subito: organizzare un viaggio non è semplice. Di solito o si va in agenzia viaggio o si fanno ricerche su internet, e si inizia un lungo processo di organizzazione (di parlare con tour operator locali della destinazione desiderata invece, solitamente, non ci si pensa proprio, e giustamente).
Eppure, non sembra, ma serve tempo e cura per organizzare un viaggio, perché Il viaggiatore ha sempre tantissime esigenze, anche se all’inizio magari ha in mente soltanto la destinazione e a quanto costerà quest’esperienza.
Ecco quindi che un marketplace, ossia una piattaforma dove agenzie di viaggio e tour operator italiani e locali si riuniscono e sono facilmente raggiungibili online, poiché è il modo di acquistare più comodo e attuale, porta vantaggi a tutti, coniugando l’organizzazione di un viaggio personalizzato e l’investimento efficiente di tempo e budget.
Che cosa cambia? Oltre alla facilità con cui si ha accesso a tantissime opzioni di viaggio e destinazione, ci siamo noi: un team giovane che, spinto dalla consapevolezza di cosa voglia dire essere viaggiatori, attiviamo in parallelo con i nostri partner un servizio di customer care, che segue e condivide l’esperienza passo dopo passo, finalmente mettendo in contatto il cliente in contatto anche con quei tour operator che sarebbero in altro modo irraggiungibili, ma che sono anche i più preparati su quella destinazione. Smart quindi, ma al tempo stesso anche veloce, sicuro, piacevole e friendly. Questo è Rolling Pandas.
Molte persone non amano i viaggi organizzati, perché li trovano tutti uguali e poco fantasiosi nelle mete, preferendo l’avventura personale.
Il vostro stesso fondatore, Andrea Spaggiari, è partito così a 26 anni. Puoi dirmi la tua opinione in proposito?
Non la vedo molto così, personalmente. Molte agenzie offrono tour fantastici che sono solamente da scoprire!
Il viaggio organizzato è forse il miglior modo di godersi un posto a pieno. Ma non lo si pensa, soprattutto se si ha una gran voglia di viaggiare. A volte perché sono poco accessibili, magari economicamente… Abbiamo dovuto capirlo un po’ alla volta, proprio viaggiando… e credo che sia per questo che sia io, sia Andrea, abbiamo intrapreso esperienze solitarie!
Andrea è partito praticamente alla buia, forse un po’ in cerca di sé stesso, un sentimento comune a molti.
Ma non è stato un viaggio facile, anche perché la tecnologia non ti aiuta sempre, e questo è un po’ l’illusione dei viaggiatori moderni.
Persone, esperienze, lingua, culture, regole diverse… Questo fa la differenza!
Solo alla fine del suo percorso, Andrea ha compreso che essere organizzati o, meglio, conoscere dove si va e che cosa si va a fare rende l’esperienza assai più intensa. Soprattutto conoscendo la gente e i tour operator del luogo, che gli hanno permesso di accedere aha avuto accesso a destinazioni altrimenti inaccessibili dall’Italia, persino online.
Io invece non sono andato così lontano, ho girato l’Italia dei borghi. Sono sempre stato così: cacciatore di cose non mainstream e in Italia, fidati, è incredibile come basti imboccare un’uscita qualunque dell’autostrada per trovare qualcosa di interessante!. Ma sono sicuro che è cosi ovunque.
Ovviamente, a livello comunicativo, in Italia è stato tutto semplicissimo. Ma in questi anni ho fatto Spagna e Portogallo on the road in tenda (in compagnia). Un inferno! Ho curato ogni dettaglio ma, ciò nonostante, mille imprevisti, dal radiatore dell’auto (la mia), agli imprevedibili 50 gradi notturni di Siviglia e agli incendi in Portogallo, che quando torni a casa colorano la tua esperienza ma che, sul momento, non sono piacevoli. Un conto è in Italia, già più accettabile in Spagna e Portogallo. Ma lontano lontano… Meglio di no!
Già quando sono stato negli States, senza un’organizzazione preventiva di base, giri a vuoto e la lingua è sicuramente il problema minore. A New York, nel giorno libero, ho macinato 30 km per vedere il più possibile di quello che non avevo in programma. Bellissimo per me, ma pesante.
Fare come abbiamo fatto noi in passato, fare i viaggiatori solitari, insomma, non può certo definirsi un errore in sé, poiché l’istinto del viaggiatore è incontrollabile, a volte. Però, e questo di sicuro, partire all’avventura non è partire a caso come si può pensare, ma è partire con la consapevolezza di cosa si può trovare e cosa si può fare. Dietro c’è sempre un obiettivo o una speranza, che ispira il nostro viaggio e, proprio per questo, ognuno deve avere la possibilità di realizzare e organizzare al meglio un viaggio da sogno.
Internet ha trasformato il mondo in qualcosa di più piccolo, almeno sullo schermo di un computer. Ma nella realtà non è così. Un viaggio è pieno di imprevisti, pericoli, zone da evitare, comportamenti da controllare. Voi che cosa fate per evitare problemi?
Sotto certi punti di vista, Internet ha allargato gli orizzonti ma ha ridotto la visione.
Pensa a quando cerchi qualcosa su Google. Ti si aprono milioni di pagine, ma guardi le prime, se non una per essere soddisfatto della ricerca: ecco perché siti come il nostro si impegnano per apparire tra le prime opzioni!
Eppure, chissà quante cose, info e contenuti migliori ci si perde! Per il mondo e le cose da visitare è uguale.
Oggi il modo di fare viaggi è cambiato ed è diventato sempre più indipendente.
Per molti, organizzare un viaggio è diventato un piacere, una parte del divertimento! E lo dico in prima persona: io mi diverto tantissimo quando devo organizzare un viaggio, anche con molto tempo d’anticipo. Ma le dinamiche sono tantissime e spesso si crede di pensare a tutto, quando invece non è così! Spesso si guarda il prezzo migliore del volo o dell’hotel e poi, tramite altre soluzioni, si cerca di trovare dove mangiare, cosa visitare, dove acquistare biglietti, il percorso da fare, i documenti necessari, ecc. ecc.
Tante cose che di fatti rende complesso organizzare un viaggio. Oggi, applicazioni e internet consentono tutto, ma non è facile tenere sotto controllo ogni dettaglio, spesso su piattaforme diverse. E poi quanti sono i costi imprevisti? Le nostre esperienze solitarie lo dimostrano. Se già non è semplice quando si fanno viaggi di breve distanza, figurati per viaggi in Paesi e culture lontane!!
Il nostro è intento è proprio dare accesso a tutte le informazioni necessarie di cui un viaggiatore ha bisogno, in base non solo alla destinazione, ma anche alle proprie esigenze e richieste. Per farti un esempio: una persona singola e una famiglia nello stesso tour hanno esigenze diverse! Lo facciamo noi in prima persona, mettendoli in contatto con partner esperti, anche locali. Minimizzare i rischi per massimizzare l’esperienza.
Quando ho visitato il vostro sito, al di là della veste molto giovane e brillante, ho però temuto – a una prima occhiata – che proponeste, come qualsiasi altra agenzia, i soliti viaggi organizzati per vecchioni… Poi ho compreso che non era così.
Che c’era spazio per la personalizzazione e anche per l’avventura. Ho capito male io o è proprio così?
È proprio così, ma perché – come ti ho detto – nel mondo ci sono tantissimi tour operator che offrono tipologie di tour diversissime tra di loro.
Ecco perché l’idea di riunirli e creare un punto di incontro tra diverse tipologie di viaggio e, dall’altra parte, diverse tipologie di viaggiatori può funzionare davvero. A ognuno il suo viaggio! Che poi, anche se di gruppo, il viaggio resta prima di tutto, sempre e comunque, un’esperienza personale.
Se ho capito bene, l’idea alla base è quella del marketplace, modello Amazon: riunite così tanti tour operator con le loro proposte a volte classiche, a volte originali, a volte di nicchia, che alla fine ritagliare il viaggio su misura diventa facile. È così? E, nel caso, puoi spiegarmi come funziona?
Probabilmente mi sono lasciato trasportare dal discorso e ho già detto molte cose prima. Non vorrei ripetermi troppo.
Tanti tour operatori sì, ma di fiducia. Ossia, devono essere in grado di soddisfare diversi canoni, tra cui quello assolutamente fondamentale è il customer care. Inutile un partner che, per esempio, troppo spesso non risponde prontamente. Per il resto è molto facile, perché chi ha le idee chiare troverà il tour adatto e lo selezionerà subito. La scelta è ampia e in pochi clic il gioco è fatto.
Chi non ha idee chiare e parte da zero, può curiosare sul sito e nel nostro blog. Ci dedichiamo molto a intervistare i viaggiatori (attenzione: non solo travel blogger, ma chiunque ami condividere la propria esperienza!) e ci stiamo molto dedicando a scrivere guide complete sulle varie destinazioni nei mondi.
Insomma, c’è materiale di ispirazione.
Quando si ha una tipo di viaggio in mente, un budget, il numero delle persone, una destinazione o un Paese che si sogna di visitare, il viaggiatore può chiedere e noi lo aiuteremo in una scelta che richiederebbe chissà quanto tempo, se fosse fatta da soli. Specialmente nel convertire il sogno in realtà.
Io desidero andare in Perù da una vita, insieme a mia moglie. Lei non ama i viaggi organizzati e le mete consuete, io però non me la sento di avventurarmi in un posto del tutto sconosciuto, basandomi sulle mie sole forze e conoscenze. Magari se fossi da solo… ma con la responsabilità di un’altra persona no! Rolling Pandas come riuscirebbe a metterci d’accordo, per un viaggio del genere?
Capisco entrambi! Io sono nato in Perù, e sono stato adottato e arrivato in Italia a 4 anni. Ho sempre avuto lo stesso dilemma. Tornarci, ma abbastanza libero. Curioso, vero?
Mi sono sempre detto di volere girare il Perù e di scoprirlo a fondo: certo, anche toccare le mete più famose, come Machu Picchu o la montagna Arcobaleno…
Ma poi, se uno ci pensa, già solo arrivare alla montagna Arcobaleno potrebbe richiedere anche diversi giorni di trekking, oltre 4000 metri. Ma è comunque una meta accessibile a tutti! Un perché ci sarà… Insomma, chi ti garantisce una guida locale, in grado di monitorare che tutto vada per il meglio? Un tour operator!
Anche locale, magari, che forse è meglio, perché se cerchi online hai milioni di potenziali risultati e le prime opzioni sono tutte simili: d’altronde, determinate parole chiare e contenuti scalano il podio di Google più di altri, vale anche per noi. Può scappare la voglia.
Ma Il bello dei viaggi avventura organizzati è avere guide locali, che poi di fatti diventano tuoi amici, compagni di avventura. Ricordo che, quando ero bambino, i miei genitori adottivi avevano un autista privato che ci portava ovunque: e era stato loro assegnato dall’ente organizzatore. Nella mia ingenuità e conoscenza di pochissime persone fino ad allora gli volevo perfino bene! Ma anche i miei genitori si erano affezionati a lui.
Quindi, probabilmente, questa conoscenza personale era già un primo passo dentro le emozioni che hai nello scoprire il mondo. Perché poi per il resto sei tu in prima persona che vivi l’esperienza! L’agenzia non va vista come qualcosa che ti assilla e ti obbliga a seguire delle tappe. Non per noi, non se l’agenzia trova il tour che più ti si addice.
Anch’io, detto pari pari ,vorrei andare dove mi pare ma, come affermo sempre, c’è differenza tra fare un viaggio in solitaria e farne uno in solitudine!
Consapevolezza e preparazioni sono importantissimi, e un viaggio così lungo richiede organizzazione. Allora vale la pena farlo bene, e un tour privato immagino sia la soluzione migliore per me, ma non disdegno tour di gruppo per qualche tappa. Forse c’è un mito intorno ai viaggi organizzati che va abbattuto e ho dovuto farlo anch’io, ma il viaggio è personale, non c’è una soluzione definitiva: neppure io so se riuscirò a trovare e a fare tutto ciò che sogno, in Perù.
Perché un grande viaggio come questo spesso comporta delle rinunce, ma so che con Rolling Pandas ho ottime opportunità di coniugare il più possibile il mio desiderio di andare dove voglio, scoprire posti e cose alternative, con la sicurezza di riuscirci e di viverle appieno!
Questo è il nostro modo, il modo di Rolling Pandas: da viaggiatori a viaggiatore, cerchiamo di trovare la soluzione perché siamo convinti ci sia, lavoriamo perché ci sia.