“Quando compri qualcosa hai la sensazione di essertelo realmente meritato”.
– Franklin P. Jones
Chi l’ha detto che clienti si nasce? Clienti si diventa, eccome! Così come si diventa cuochi, idraulici, avvocati, insegnanti e poeti. Non basta svegliarsi la mattina e dire “oggi mi metto a comprare a destra e a manca!”. Ci vuole impegno, esercizio, esperienza.
Certo, in qualcuno la vocazione è più forte, la fame di spendere e sperperare più vasta, inesauribile, ma è risaputo che il talento, non allenato, col tempo fa sempre meno differenza.
Questo per dire che non tutti possono essere clienti, buoni clienti. Alcuni, purtroppo, non lo sono. E anche a me sono capitati. E ora ti svelo chi sono stati.
Fermi tutti! La mia amica, quella che s’intende moltissimo di marketing, appena leggerà questo post si rotolerà sul pavimento in lacrime, maledicendomi. Ma si fanno queste cose? Ma non lo sai, Giorgio dei miei stivali, che il cliente ha sempre ragione? Invece tu stai per elencare quelli che ti hanno fatto girare le scatole… Pazzo, pazzo, pazzoooooooo!
Se non stai davvero esaudendo un desiderio, allora stai sprecando i tuoi soldi. Se hai solo fame, ricordati che esistono le pizze surgelate.
Brava, amica mia. Hai centrato il punto. Il peggior acquirente del 2017 è quello che avrebbe dovuto avere sempre ragione, MA NON HA FATTO NULLA DI NULLA PER AVERLA! Pronta per la spiegazione?
Un cliente, per essere un buon cliente, dovrebbe interrogarsi su ciò che sta davvero acquistando e da chi sta acquistando. Perché le differenze contano.
Se acquisti una cena in un ristorante, stai chiedendo al proprietario del locale del buon cibo, un servizio per lo meno decente, un luogo confortevole, in cui ti senta a tuo agio. E magari anche il piacere di una cucina che non conosci e che t’incuriosisce: hai sentito tanto parlare di quello chef, che non vedi l’ora di provare le sue specialità… Oppure, sai da anni che in quel posto troverai cose che davvero ti piacciono.
Ora fermati un istante e rifletti: che cosa compri davvero da un personal chef? Sai, alcuni dei miei peggiori clienti del 2017 mi hanno detto che comprano la comodità di avere una persona (anzi, due. C’è anche Piera, mia moglie) che alla fine ti mette a posto la cucina e non ti lascia i piatti da lavare. Ok, ci sta. A pensarci, è una bella comodità. Ma ti conviene sborsare così tanto per un paio di domestici a ore? Credo di no, ma poi… per carità… ognuno usa i soldi come vuole.
Perché, per quanto mi riguarda, se è questo il ragionamento che ti ha fatto scegliere un personal chef, non sei stato un buon cliente.
Se dovessi pagare un personal chef per farmi mostrare due o tre menù fissi, come al ristorante, risparmierei i soldi. E me ne andrei in trattoria.
Che cosa avresti dovuto fare? Pensare alle tue reali esigenze. La tua massima aspirazione è barcamenarti fra due o tre menù proposti dal personal chef, un bel “pacchetto chiavi in mano” (come l’ha chiamato uno dei miei peggiori clienti del 2017), così non ci pensi più e te ne lavi le mani? Beh, allora hai davvero fortuna, perché tutti, ma proprio tutti i miei colleghi ti offrono questo. Guardi il loro menù di pesce, guardi il loro menù di carne, guardi quello vegetariano/vegano (se ce l’hanno), punti il dito, paghi e sei a posto.
Sei il loro miglior cliente, insomma. Ma non sei il mio.
Nella mia lista sei davvero il peggiore, perché non hai capito che io, qui, ti propongo l’esatto contrario: la possibilità di creare un menù sui tuoi desideri, sulle tue aspirazioni, sui tuoi gusti, sulle cose che t’incuriosiscono e che vorresti provare. Insomma, sei tu che scegli. E se hai voglia e disponibilità, ti lasci guidare in un dialogo che vuole aiutarci a scoprire che cosa desideri davvero.
Ma quale menù a priori! Ma quale pacchetto chiavi in mano! Ma quale “porta un ristorante a casa tua”! Con me hai la libertà totale. Decidi tutto tu, componi tutto tu. Non si tratta di scegliere pesce o carne o verdure. prenderti le ricette del menù e zitto. Si tratta di seguire, insieme a me, le suggestioni del momento. Hai sempre sentito parlare di una ricetta di gamberi fatta in un certo modo? Perché non provarla? E come starebbe il cioccolato bianco dentro la crema del tiramisù? E quel piatto mangiato all’estero, magari durante il primo viaggio che hai fatto con chi amavi…. Sicuro che non si possa ricreare anche a casa tua?
Sei il cliente che HA SEMPRE RAGIONE: solo così diventi il mio miglior cliente ed entrambi ricaveremo da quest’esperienza qualcosa che trascende il valore dei soldi.
Hai capito, allora, chi è stato il mio peggior cliente dello scorso anno? Quello che mi ha scambiato per un “ristorante in casa sua” e non si è lasciato andare alla fantasia, ai desideri. Quello che non ha colto l’opportunità che gli offro. Per questo motivo, su questo sito, non trovi menù. Il menù è dentro di te, dobbiamo soltanto portarlo alla luce… Se no, scusa, perché pensi che questo posto si chiama CUCINO DI TE?
PS: L’autore della foto è Nensuria (https://www.freepik.com/nensuria).